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Via Saragat, basteranno le buone intenzioni del 28 settembre?
Abbiamo ricevuto da alcuni inquilini interessati, la copia della famigerata transazione firmata il 28 settembre 2021 dall’ACER, nella persona del suo Presidente David Lembro, e dall’avvocato Tiziana Genito, quale procuratrice di diversi aspiranti proprietari degli alloggi.
Nonostante siano trascorsi 22 giorni dal giorno della firma, solo ieri questi inquilini hanno potuto ottenere, dietro insistenza, la copia della transazione e hanno indicato all’ACER i notai di propria preferenza per il perfezionamento del rogito.
Le premesse della transazione sembrano tutte ottime e degne di stima per una volontà espressa della presidenza e della dirigenza dell’ACER di porre fine alla annosa questione dei vizi di costruzione e del passaggio di proprietà che ha visto gli inquilini uscire vittoriosi da diverse sentenze passate in giudicato senza mai vedere realizzate le loro istanze di giustizia. Ma subito dopo la premessa ci sono punti particolarmente problematici che come,  forza civica, sentiamo il dovere di segnalare all’attenzione pubblica:- all’articolo 2 della predetta transazione, è prevista come una serie corposa di atti, definiti “obbligatori”, propedeutici alla firma del rogito (tra cui una sanatoria del collaudo statico del muro di sostegno posto al confine del lotto);
– una rinuncia definitiva dell’ACER (o dell’IACP in liquidazione?) della somma di euro 2.128.492,80 in ottemperanza alle sentenze già definitive, rinuncia per la quale servirà certamente una delibera di Consiglio di Amministrazione che va a modificare il bilancio previsionale dell’ente e della massa debitoria e creditoria dello IACP in liquidazione;- nulla osta dell’ACER per un piano dei lavori da farsi per il ripristino dei diversi vizi degli immobili a carico degli assegnatari degli alloggi, con il ricorso agli strumenti dei benefici fiscali;- frazionamento catastale ai fini dell’individuazione delle aree pertinenziali condominiali in assegnazione, distinte da quelle pubbliche comunali. Ed ancora altri obblighi preliminari di minore complessità.
Possiamo solo essere felici di tutto questo, ma ci preoccupa una postilla più volte ripetuta nell’atto transattivo: in caso di inerzia dell’Ente a procurare tutti questi elaborati entro il termine ultimo e perentorio del 30 ottobre, la transazione non avverrà e si torna al normale svolgimento delle causa pendenti davanti al tribunale
L’intenzione del 28 settembre è dunque ottima, ma ce la farà l’ACER a fare tutto entro il 30 ottobre? Perché è stata scelta questa data così ravvicinata come termine perentorio per la stipula degli atti, visto che si parla di sanatoria e di frazionamento catastale?
Civico22 osserverà con attenzione, tifando sempre per il meglio degli inquilini.