Tre giorni “in Mostra” per la formazione della Comunità Educante di Benevento

Al 𝐅𝐞𝐬𝐭𝐢𝐯𝐚𝐥 𝐝𝐞𝐥 𝐂𝐢𝐧𝐞𝐦𝐚 𝐝𝐢 𝐕𝐞𝐧𝐞𝐳𝐢𝐚 abbiamo vissuto un sogno!

Coordino un 𝐏𝐫𝐨𝐠𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐨𝐯𝐞𝐫𝐭𝐚̀ 𝐞𝐝𝐮𝐜𝐚𝐭𝐢𝐯𝐞 𝐚𝐝𝐨𝐥𝐞𝐬𝐜𝐞𝐧𝐳𝐢𝐚𝐥𝐢 ed il mio lavoro di progettista sociale spesso mi consente di poter fare esperienze entusiasmanti, ma a volte sono delle perle preziosissime.
Grazie al progetto “PFP. Progetti Formativi Personalizzati con Budget Educativi” un gruppo di venti studenti delle Scuole Superiori, quei ragazzi e di quelle ragazze che erano a rischio di abbandono scolastico per essere scomparsi nella DAD, accompagnati da docenti e da educatori straordinari, ha potuto vivere l’esperienza del Festival, alcuni di loro non avevano mai visto il mare, altri non avevano mai visto una grande città o non erano mai usciti dalla loro Regione.

I ragazzi erano letteralmente estasiati dalla bellezza che li circondava e la lettura più concreta me l’ha data Jacopo, che all’improvviso ha richiamato la mia attenzione:
“𝘝𝘰𝘪 𝘴𝘪𝘦𝘵𝘦 𝘪𝘭 𝘥𝘪𝘳𝘦𝘵𝘵𝘰𝘳𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘱𝘳𝘰𝘨𝘦𝘵𝘵𝘰?”
“𝘚𝘪 𝘑𝘢𝘤𝘰𝘱𝘰”
“𝘓𝘰 𝘴𝘢𝘱𝘦𝘵𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘲𝘶𝘪 𝘯𝘰𝘯 𝘮𝘪 𝘷𝘦𝘳𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦 𝘱𝘳𝘰𝘱𝘳𝘪𝘰 𝘥𝘪 𝘣𝘶𝘵𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘴𝘪𝘨𝘢𝘳𝘦𝘵𝘵𝘢 𝘢 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘢, 𝘦̀ 𝘵𝘳𝘰𝘱𝘱𝘰 𝘣𝘦𝘭𝘭𝘰! 𝘈 𝘉𝘦𝘯𝘦𝘷𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘪𝘯𝘷𝘦𝘤𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘤𝘪 𝘱𝘦𝘯𝘴𝘰 𝘱𝘳𝘰𝘱𝘳𝘪𝘰, 𝘦̀ 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘰 𝘴𝘱𝘰𝘳𝘤𝘰”.
Mi voleva socializzare la consapevolezza che stava maturando dentro di sé: in fondo tenere una città pulita non è impossibile ed invoglia tutti a collaborare, nell’incuria è difficile dare insegnamenti.

In questi tre giorni al Festival i ragazzi si sono formati “alla pari” insieme ad educatori e professori nel percorso formativo delle “𝐒𝐞𝐧𝐭𝐢𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐈𝐧𝐜𝐥𝐮𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞”, guidati da tre docenti di eccezione, 𝐔𝐠𝐨 𝐌𝐨𝐫𝐞𝐥𝐥𝐢, 𝘱𝘴𝘪𝘤𝘰𝘵𝘦𝘳𝘢𝘱𝘦𝘶𝘵𝘢 𝘦𝘥 𝘢𝘶𝘵𝘰𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘯𝘶𝘮𝘦𝘳𝘰𝘴𝘦 𝘱𝘶𝘣𝘣𝘭𝘪𝘤𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘴𝘶 𝘣𝘦𝘭𝘭𝘦𝘻𝘻𝘢 𝘦 𝘱𝘦𝘥𝘢𝘨𝘰𝘨𝘪𝘢, 𝐏𝐢𝐞𝐫𝐠𝐢𝐮𝐬𝐞𝐩𝐩𝐞 𝐄𝐥𝐥𝐞𝐫𝐚𝐧𝐢, 𝘱𝘦𝘥𝘢𝘨𝘰𝘨𝘪𝘴𝘵𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘜𝘯𝘪𝘷𝘦𝘳𝘴𝘪𝘵𝘢̀ 𝘥𝘦𝘭 𝘚𝘢𝘭𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘦 𝘴𝘵𝘶𝘥𝘪𝘰𝘴𝘰 𝘥𝘦𝘨𝘭𝘪 𝘦𝘤𝘰𝘴𝘪𝘴𝘵𝘦𝘮𝘪 𝘥𝘪 𝘢𝘱𝘱𝘳𝘦𝘯𝘥𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰, 𝐀𝐥𝐛𝐞𝐫𝐭𝐚 𝐁𝐚𝐬𝐚𝐠𝐥𝐢𝐚, 𝘢𝘶𝘵𝘳𝘪𝘤𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘭’𝘪𝘯𝘧𝘢𝘯𝘻𝘪𝘢 𝘦 𝘭’𝘢𝘥𝘰𝘭𝘦𝘴𝘤𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘦 𝘧𝘪𝘨𝘭𝘪𝘢 𝘥𝘪 𝘍𝘳𝘢𝘯𝘤𝘰 𝘉𝘢𝘴𝘢𝘨𝘭𝘪𝘢, ed alla fine del percorso, grazie all’emersione dei talenti ed aiutati da un gruppo di ragazzi veneziani di un Centro Diurno, gli studenti hanno elaborato con il rap, la danza, il disegno, la tecnologia, la poesia e la fotografia la missione di una sentinella dell’accoglienza, che hanno ribattezzato “sentinella dell’accoglienza”.

Il progetto “PFP” a Benevento ha coinvolto 𝐎𝐭𝐭𝐨 𝐈𝐬𝐭𝐢𝐭𝐮𝐭𝐢 𝐬𝐜𝐨𝐥𝐚𝐬𝐭𝐢𝐜𝐢 ed il gruppo di ricerca del Prof. 𝐕𝐚𝐬𝐜𝐚 dell’ Università degli Studi del Sannio che ha censito i numeri della dispersione scolastica e dall’assenza alla Didattica a Distanza per sei istituti realizzando una “ 𝐦𝐚𝐩𝐩𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐢𝐬𝐜𝐨𝐧𝐧𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞”, la prima in Italia.
I 𝐠𝐢𝐨𝐯𝐚𝐧𝐢 𝐜𝐨𝐢𝐧𝐯𝐨𝐥𝐭𝐢 𝐧𝐞𝐥 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐞𝐭𝐭𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐢 𝐢𝐧 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝟕𝟒, 𝐥𝐚 𝐫𝐞𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐞𝐧𝐭𝐢, 𝐧𝐚𝐭𝐚 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐧 𝐬𝐞𝐠𝐮𝐢𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐥’𝐚𝐩𝐩𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐝𝐢 𝐂𝐢𝐯𝐢𝐜𝐨𝟐𝟐 𝐩𝐞𝐫 𝐮𝐧 𝐏𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐄𝐝𝐮𝐜𝐚𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐝𝐢 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐂𝐢𝐭𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐁𝐞𝐧𝐞𝐯𝐞𝐧𝐭𝐨, 𝐡𝐚 𝐚𝐩𝐞𝐫𝐭𝐨 𝐚𝐮𝐥𝐞 𝐝𝐢𝐝𝐚𝐭𝐭𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐥𝐭𝐞𝐫𝐧𝐚𝐭𝐢𝐯𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐜𝐨𝐰𝐨𝐫𝐤𝐢𝐧𝐠 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐬𝐭𝐮𝐝𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐞𝐫𝐚𝐧𝐨 “𝐝𝐢𝐬𝐜𝐨𝐧𝐧𝐞𝐬𝐬𝐢”.
La Coop Lentamente, il Consorzio Sale della terra, l’US Rugby Benevento, il CNA Benevento, l’AP Libertà, la Compagnia Teatrale Solot, la Caritas Diocesana hanno accolto i ragazzi in orari mattutini pomeridiani mettendo a disposizione degli alunni spazi trasformati in aule digitali diffuse che ha consentito loro di collegarsi alla DaD con wi-fi gratuita e con computer, 𝐦𝐞𝐧𝐭𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐚 𝐜𝐢𝐭𝐭𝐚̀ 𝐫𝐚𝐠𝐠𝐢𝐮𝐧𝐠𝐞𝐯𝐚 𝐢𝐥 𝐭𝐫𝐢𝐬𝐭𝐞 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐢𝐭𝐭𝐚̀ 𝐜𝐨𝐧 𝐢𝐥 𝐧𝐮𝐦𝐞𝐫𝐨 𝐢𝐥 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐞𝐥𝐞𝐯𝐚𝐭𝐨 𝐧𝐮𝐦𝐞𝐫𝐨 𝐝𝐢 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐬𝐜𝐮𝐨𝐥𝐞 𝐜𝐡𝐢𝐮𝐬𝐞 𝐝𝐢 𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚 (per questo siamo famosi!) e senza alcuna progettazione istituzionale per contrastare le conseguenze del lockdown in termini di povertà educativa…
Da Venezia puà ripartire un nuovo patto nella comunità educante di Benevento, puntare tutto sulla bellezza educante della nostra città perché Jacopo e tutti gli altri non solo sentano il richiamo alla “cura” della loro casa ma facciano emerge ogni giorno il loro grandissimo talento!

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