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Questa mattina abbiamo consegnato al Comune di Benevento tutta la documentazione elettorale delle tre liste della nostra 𝐂𝐨𝐚𝐥𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐀𝐫𝐂𝐨- 𝐀𝐫𝐭𝐞𝐟𝐢𝐜𝐢 𝐝𝐢 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐭𝐚̀.
Essere i primi davanti a quel banco dopo due anni di lavoro duro di progettazione politica dal basso, due anni in cui abbiamo perso tanti amici per strada e ne abbiamo incontrati tantissimi altri, è stata un’emozione intensa, difficile da descrivere.
Ci batteremo per vincere queste elezioni, abbiamo le idee, i candidati, la forza, i numeri, l’entusiasmo, il sogno: con noi non sono semplicemente 79 candidati, ma 79 militanti di un progetto collettivo, 79 cittadine e cittadini che per stare in questa partita come protagonisti hanno intrapreso la strada sterrata di uscita dalla comforte zone, hanno messo a rischio carriere ed interessi di parte per un bene comune, hanno studiato tanto, hanno costruito un legame di squadra condividendo il desiderio di un risultato complessivo, più che individuale.
Settantanove militanti che sentono l’accompagnamento di tanti popoli: Civico22, Altra Benevento è Possibile, gli ambientalisti, coloro che hanno fatto battaglie per la salute mentale e per l’acqua pubblica, chi proviene dai 5 Stelle, chi con la propria professione e il proprio attivismo ha costruito in città un pezzo di storia politica.

Ci batteremo per vincere, ma questa mattina una vittoria già c’è stata per Benevento: la società civile si è organizzata ed ha presentato una sua Coalizione, con l’aiuto di un partito nazionale Europa Verde – Verdi e di PER le Persone e La Comunità-Benevento, una nuova aggregazione regionale.
Eravamo lì grazie ai nostri volontari straordinari, Giuseppe, Umberto, Laura, Giovanni, gli avvocati ed i notai che ci hanno assistito e che hanno raccolto le firme fino a sera tardi.
Eravamo lì grazie alle centinaia di persone che hanno sottoscritto le nostre liste con grande generosità, facendo le file con un sorriso paziente davanti alla nostra sede in un clima gioioso.
Eravamo lì perché crediamo nel cambiamento, nell’impegno in prima persona, perché abbiamo capito che il ceto politico ha altre logiche e che se non lo facciamo noi in prima persona non lo farà nessuno.
Eravamo lì perché crediamo nella collaborazione tra società civile, le professioni e le associazioni e gli enti pubblici e crediamo che essi debbano essere “uniti nel fare”, come dice Giuliano Amato.
Eravamo lì, con la busta un po’ sudata, custodita nelle mani emozionate e sopra al cuore che batteva forte perché il Palazzo di Città per noi ha sempre un gran valore e merita rispetto.
Eravamo lì perché due anni fa lo avevamo promesso ed oggi a quell’appello eravamo presenti come non era mai accaduto negli ultimi decenni in questa città.
Eravamo lì perché questa è la nostra città, è la città dei nostri figli, è la città che esige il nuovo sì, ma non sconosciuto, che ha bisogno di competenza, di intelligenza sociale, di vedere rinascere il capitale umano e sociale tenuto nel silenzio e di raccontarlo perché i primi a crederci siano i cittadini.
Siamo qui, adesso, perché dobbiamo soffiare forte sulla polvere e riscoprire di quanta Bellezza siamo ancora vivi e capaci.
𝐒𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐪𝐮𝐢, 𝐚𝐝𝐞𝐬𝐬𝐨, 𝐩𝐫𝐨𝐧𝐭𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐜𝐚𝐦𝐩𝐚𝐠𝐧𝐚 𝐞𝐥𝐞𝐭𝐭𝐨𝐫𝐚𝐥𝐞 𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐧𝐭𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐜𝐢𝐭𝐭𝐚̀.
𝐒𝐢𝐚𝐭𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐧𝐭𝐢 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐯𝐨𝐢!