Il sindaco uscente colpisce ancora sulla scuola: ieri, infatti, ha annunciato che il servizio mensa partirà il 6 ottobre, dopo le elezioni, e non lunedì 27 settembre come assicurato in precedenza.
Ancora una volta un rinvio del servizio, giustificato con la motivazione che molti plessi scolastici saranno seggi elettorali, nonostante gli appelli dei genitori e il pressing mediatico che chiedevano di non utilizzare le scuole data la loro prolungata chiusura durante la pandemia ed anche oltre.
Ancora una volta l’Amministrazione manca ad un appuntamento con un servizio strategico per i cittadini e svicola dalle proprie responsabilità perché, dice, “Lo slittamento dell’inizio di una settimana deciso dai dirigenti scolastici cittadini risponde innanzitutto a logiche di gestione degli istituti che dovranno ospitare la refezione e che ospiteranno i seggi elettorali”.
Ma naturalmente omette di precisare che la sua Amministrazione comunale non ha partecipato al Bando del Governo che stanziava due milioni di euro per i Sindaci che, tra luglio e settembre, avessero voluto trasferire i seggi dalle scuole ad edifici alternativi. Il Sindaco uscente insiste nel ripetere che la mensa “Sarà gratuita per tutti i nuclei familiari con indicatore ISEE inferiore a 21mila, a tutti gli altri costerà solo il 30% del valore”, omettendo che gli “sconti” – che provengono da fondi nazionali e non comunali – non si applicano ai non residenti, che sopporteranno invece un notevole incremento del costo.
Molti genitori ci hanno riferito che si sono già verificati pesanti disservizi e sembra che non funzioni ancora il sistema informatizzato di gestione, che permetterebbe al genitore di iscrivere il proprio figlio al servizio con indicazione della fascia ISEE; comunicare le presenze con il proprio smartphone o da PC; visualizzare la giornata alimentare, con la possibilità conoscere in anticipo l’intera settimana alimentare. I distributori d’acqua potabile sembra che non siano stati installati e che i bimbi non abbiano ancora ricevuto il loro kit e nelle scuole, cosa che sarebbe ancora peggiore, sembra non ci sia stato alcun sopralluogo per verificare la condizione dei refettori. E sembra anche che tra l’azienda aggiudicataria del servizio e il Comune ci siano dissidi su come avviare l’intero servizio.
Insomma: approssimazione, mancanza di trasparenza, noncuranza di un servizio pubblico essenziale, che mette in grandissima difficoltà i genitori che hanno fatto richiesta al tempo pieno per esigenze lavorative e che adesso non sanno come dovranno organizzarsi fino al 6 ottobre.