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Il Consiglio Comunale del giorno 17 dicembre si è svolto in modo regolare grazie alla collaborazione costruttiva tra le forze di maggioranza e di minoranza ed alla presidenza del Consiglio che ha evitato il peggio, scegliendo di rinviare 26 punti all’ordine del giorno per un difetto importante dei tempi di trasmissione dei documenti oggetto della discussione.

Grazie a questo rinvio, abbiamo avuto la possibilità di dare ampio spazio alla discussione delle linee programmatiche presentate dal Sindaco Mastella.
Ho ascoltato con pazienza e buona volontà, perché le circa 50 pagine di programmazione sono infarcite di tanti buoni propositi in materia di sviluppo sostenibile, anche se con delle macroscopiche contraddizioni e alcune importanti lacune.
Ma ancora peggio dello scritto è stato l’orale: una Relazione tenuta a braccio che non ha detto nulla di concreto sulla città e sul suo prossimo futuro, nessuna programmazione.
Sembrava più che altro un intervento per la stampa, anche se arraffazzonato e pronunciato saltando da un argomento ad un altro senza una conclusione operativa su nessun tema di quelli citati.

Sia nello scritto che nell’orale il Sindaco Mastella e tutta la sua giunta non hanno dato alcuna importanza strategica ai servizi per l’infanzia, nonostante i dati degli ultimi mesi ci restituiscano la fotografia di una delle peggiori città di Italia per welfare dell’infanzia e spazi verdi.
Addirittura nelle prime tre pagine si dà priorità a giovani e animali, ti comprendendo in questi ultimi solo quelli domestici tradizionali (cani e gatti), mentre nulla si dice sui posti in asilo nido, sugli spazi infanzia, sui parchi giochi sempre vandalizzati e sulla povertà educativa e la dispersione scolastica sempre crescenti.
Nelle cinquanta pagine la parola contrada torna solo cinque volte e mai per indicare una strategia complessiva in materia di qualità della vita, accessibilità dell’acqua e servizi di trasporto dedicati. Totalmente dimenticato il welfare rurale. Alle contrade dunque è stato detto: arrangiatevi!

Ma in tutto il documento è completamente assente una “diagnosi” sulla città, si costruiscono delle proposte disparate e contraddittorie (divieto di bicicletta e monopattino lungo Corso Garibaldi ed incentivo alla mobilità sostenibile; riduzione del traffico automobilistico e conferma della costruzione di un mega-parcheggio al Terminal, e così via).
Rispetto alla vera e propria programmazione (un piano che dica con una descrizione di massima : azioni tempi e risorse) le linee programmatiche del 2021 ripetono quelle del 2016: Piano Periferie e PICS, programmazioni che possono migliorare o deturpare la città in maniera indelebile e che questo nuovo Consiglio comunale non ha però mai discusso, e in buona parte neanche il vecchio.
Il Sindaco poi non chiarisce bene il punto “ecosostenibilità” del suo programma: precisamente, in che modo stiamo rendendo questa città “verde” se chiede nuovamente l’approvazione di una costruzione di un palazzone al Terminal?
Il disegno delle piste ciclabili proposte ha una grande confusione: da una parte si parla di mobilità sostenibile, come piano per ridurre la presenza di auto, dall’altra parte viene disegnato un percorso buono solo per mi sport.
L’amministrazione ci faccia capire da che parte vogliamo andare, per favore.

Bella, l’idea di essere partner propositivi del Contratto di Fiume del Parco del Taburno, ma perché una città fluviale come la nostra, attraversata da ben quattro fiumi, non ha una sua precisa progettazione sul Contratto di Fiume e si riduce ad essere solo partner di un ente parco che si estende da tutt’altra parte rispetto al contesto urbano?

Tra saltelli, dimenticanze, imprecisioni e approssimazioni, la nostra speranza è che questo sia solo l’inizio e che nel futuro si possa lavorare insieme, maggioranza e opposizione, almeno su azioni concrete e coerenti con le buone intenzioni espresse, ripetendo meglio lo scritto e senza dover improvvisare di nuovo all’orale