Dopo 5 anni di nulla Clemente Mastella non poteva che finire, con il solito cabaret che lo contraddistingue, la sua campagna elettorale.
Dopo l’ultima boutade sul suo competitor Moretti, la città prenderà consapevolezza di non aver più tempo da perdere con personaggi del genere.
Io mi appello ufficialmente all’elettorato lambìto e offeso ripetutamente dal viandante, perché ne prenda le distanze.
Mi rivolgo agli elettori di centro destra e di centro sinistra perché allontanino dal nostro governo cittadino chi non ha cultura istituzionale, chi usa la politica sfruttando in modo clientelare i bisogni e le attese di lavoro.
La differenza tra me e Mastella è tutta qui: lui da 45 anni cavalca i bisogni facendo promesse elettorali, mentre io i problemi li risolvo senza aver mai fatto promesse di alcun tipo. Impegnandomi semplicemente a fare tutto ciò che si può per evitare che le persone restino in uno stato di bisogno.
Tra un partito unifamiliare, che si è attaccato come un parassita al sistema elettorale, ed una Rete di economia sociale e civile nazionale in cui lavorano 326 persone c’è una differenza sostanziale che Mastella non può comprendere perché è fuori dal suo universo semantico e cognitivo, si chiama emancipazione: liberare le persone dal bisogno attraverso il lavoro cooperativistico, attraverso la felicità di una scelta vocazionale non gestita dai potenti ma orientata dai talenti.
Mastella è indubbiamente un animale politico, buono per il traffico di nomine e per i concerti, ed abile a buttare in caciara quando, quasi sempre in verità, si scopre privo di argomenti, ma due cose deve ancora chiarire agli elettori beneventani e su cui farebbe sempre bene a spendere due parole: chi era Nicola Ferraro per lui e per l’Udeur, condannato nell’ottobre 2020 per associazione camorristica quale mandante dell’omicidio dell’imprenditore dei rifiuti in zona Caserta, Michele Orsi, ed a cui hanno sequestrato finanche il vitalizio, e come ha fatto a farsi sfuggire la Scuola di Magistratura, una sconfitta che evidentemente ancora deve bruciargli assai. La Scuola di Magistratura oggi si trova a Firenze, con buona pace del Sud.
Mastella fa bene il cabaret: il sogno del suo elettorato moderato dovrebbe essere quello di vederglielo fare nelle quattro mura domestiche dove dovrebbe finalmente godere dei vitalizi accumulati, pagati da noi