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Ringrazio il Comitato Pietà e Zone Limitrofe per l’invito al dibattito pubblico sulla condizione del quartiere. I disagi di una città sono sempre il risultato di una disconnessione tra la città e la politica: per ricucire questo rapporto bisogna capire quando e perche si è verificata, in particolare se, come vedo qui in questo quartiere, esistono una cittadinanza attiva e una voglia di partecipazione che dovrebbero facilitare la cura della città.Bisogna ragionare su due livelli: uno di visione e uno di organizzazione.
Pietà è un luogo con una storia e un patrimonio culturale e di impegno sociale che fanno capo a Don Luigi Caturano, un pensiero di comunità che ha fatto scuola in Italia.Tutto questo patrimonio va valorizzato, soprattutto perché presta attenzione allo sviluppo dei giovani.

La visione da portare avanti parte dalla connessione tra il quartiere e lo spazio universitario, è connessa a un concept della zona che va verso una identità di “Cittadella universitaria del benessere”, accompagnato da una mobilità dolce e sostenibile.

Con questa visione possiamo organizzare il futuro e risolvere i problemi del quotidiano come ad esempio la pulizia del quartiere.Abbiamo il problema della mala gestione dell’Asia, Benevento ha la TARI tra le più alte d’Italia, eppure siamo ultimi per livello di pulizia.
È qui che si deve creare una connessione tra le cooperative di quartiere e il Comune per la cura di tutti questi spazi in un sistema di co-gestione.Questa zona potrebbe diventare un distretto commerciale, potrebbero nascere locali per il free time, per gli studenti, per i giovani di tutta la città.Se ragioniamo sul villaggio giovanile del benessere, che comprenda attività sportive, librerie con caffè, Pietà diventerebbe una delle più belle zone della città. Voi siete il capitale umano di questo quartiere ed è grazie a voi che possiamo far ripartire il quartiere: è necessario concertare una co-gestione con il Comune come già stabilito dall’art. 55 del TU terzo settore e Sentenza Corte Cost.le 131/2000.