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di Giovanni D’Anza* –

Il precipitare degli eventi di questi giorni fa riflettere. I millennial danno per scontati libertà di pensiero e diritti sociali, eppure democrazia, potere e schiavitù sono stati temi cruciali per gli antichi Greci e lo rimangono per la società contemporanea. L’escalation dei talebani in Afghanistan e del nuovo governo su base completamente islamica fa venire in mente una domanda su tante: che fine faranno le 31 università del paese medio orientale? Anche in Afghanistan, nell’ultimo ventennio, le istituzioni di alta cultura (art. 33 della Costituzione) si erano uniformate alla funzione educatrice superiore universalmente riconosciuta a quegli organismi pubblici o privati, dotati di autonomia scientifica, pedagogica, organizzativa, finanziaria e amministrativa che operano per il progresso scientifico e la ricerca e garantiscono il diritto allo studio universitario, anche con un sostegno economico, a studentesse e studenti. Navigando su internet salta all’occhio che la più antica università riconosciuta sia Al-Azhar, sorta in Egitto e risalente al 970 d.C. seguita dall’Alma Mater Studiorum di Bologna fondata nel 1088 mentre l’Università degli Studi del Sannio è nata recentemente gemmata dall’Università di Salerno (1986-1990) per poi svilupparsi autonomamente a partire dal 1990 e raggiungendo ottimi livelli negli ultimi venti anni. Benevento deve riflettere sul ruolo della sua Università e può offrire alla città una grande opportunità per il futuro dei suoi giovani.

Il sistema di valutazione nazionale delle Università e della Ricerca premia i risultati ottenuti dall’UniSannio e, nella classifica delle Università italiane (edizione 2021/2022) pubblicata dal Censis, indica un posizionamento invidiabile nella graduatoria nazionale (al 5° posto tra i piccoli Atenei Statali fino a 10.000 studenti). Se la società civile si può ritenere soddisfatta dal ruolo occupato dall’Ateneo a livello nazionale, ci si deve chiedere se è solo questo il ruolo che spetta al più alto livello formativo del nostro sistema educativo. I giovani, infatti, chiedono una moderna organizzazione didattica in grado di fornire loro i mezzi per affrontare le nuove frontiere del mondo del lavoro. “L’esempio di Napoli è quanto mai istruttivo” dice il prof. Luigi Esposito di Europa Verde – Verdi per Benevento; “i docenti della Federico II sono chiamati ad affrontare le più importanti sfide che vedono l’istruzione e la costruzione politica e sociale delle nuove generazioni, sia a livello locale, sia nazionale”. Giovanni D’Anza, che ha rivestito il ruolo di rappresentante degli studenti e oggi è candidato alle Amministrative del Comune di Benevento per Europa Verde – Verdi, sottolinea che “gli studenti percorrono la loro strada, raggiungendo le vette più prestigiose della carriera solo se il sistema universitario è in grado di fornire loro le giuste conoscenze e le innovazioni tecnologiche”. L’Università è un Istituto che nel suo complesso vive, opera e partecipa, nel completo rispetto dei ruoli, alla crescita del territorio, della sua cultura, della sua vocazione sociale e politica nel senso più elevato del termine. La cultura di cui l’Università deve essere fucina sempre operante non è più, come poteva essere in società più arcaiche che non conoscevano la democrazia di massa, espressione riservata ad una élite chiusa, più o meno illuminata, estranea alla maggioranza dei cittadini. La cultura di cui l’Università è strumento di promozione e di sviluppo non è riservata a ristrette cerchie sociali, ma è patrimonio dell’intera collettività.

La città di Benevento con la sua Università degli Studi del Sannio ha bisogno di far crescere una nuova classe dirigente, non solo umanistica o scientifica, ma educata a valori etici e morali in grado di governare i tempi moderni nel rispetto del Pianeta, delle persone e della prosperità.

*Rappresentante degli Studenti
Candidato per Europa Verde – Verdi alle Amministrative del Comune di Benevento
Coalizione ArCo a sostegno del candidato Sindaco Angelo Moretti