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“Bisogna invece mettere bene in chiaro questo: nessuno può pensare che una libertà conquistata in una notte come questa, in mezzo a una carneficina come questa, avrà il volto tranquillo e posticcio

che alcuni si compiacciono di immaginare per lei. Questo parto terribile è il parto di una rivoluzione.

Non possiamo sperare che uomini che hanno lottato per quattro anni nel silenzio e per giorni interi nel fragore delle bombe e dei fucili acconsentano a veder ritornare, sotto qualunque forma, le forze dell’abdicazione e dell’ingiustizia. Non possiamo aspettarci che accettino, loro che sono i migliori e i più onesti, di tornare a fare quanto hanno fatto per venticinque anni i migliori e gli onesti, vale a dire amare in silenzio il proprio paese e disprezzare in silenzio i propri capi. La Parigi che questa sera sta combattendo domani vuole comandare. Non già per il potere ma per la giustizia, non già per la politica ma per la morale, non già per il dominio del paese ma per la sua grandezza.

E siamo convinti che la cosa non si produrrà in futuro ma si produce oggi, nella sofferenza e nell’ostinazione della battaglia. Proprio perché, al di là della sofferenza degli individui, malgrado il

sangue e la collera, questi morti non rimpiazzabili, queste ferite ingiuste e queste pallottole cieche non sono altrettante parole di rammarico che ci tocca pronunciare: sono parole di speranza, una

terribile speranza di uomini lasciati soli con il proprio destino.

Quest’enorme Parigi buia e calda, con i suoi due uragani nel cielo e nelle strade, ci appare, per finire, più illuminata di quella Ville Lumière che il mondo intero ci invidia. Esplode di tutti i fuochi

della speranza e del dolore, ha la fiamma del coraggio risplendente, e tutto lo slancio non solo della liberazione ma della prossima libertà”.

Albert Camus, 24 agosto 1944

Dalla liberazione dell’Europa dal nazifascismo nasce l’Europa democratica ed unita, un’Europa grande, orientata a valori morali e ad uno sviluppo basato sulla difesa dei principi dell’uguaglianza e della libertà. Con tutti i suoi limiti , non dobbiamo dimenticare che quell’Europa c’è ancora , è libera e democratica ed oggi è chiamata a nuove sfide per non spegnere la sua fraternità e sostenere i popoli oppressi.

Festeggio la Liberazione con due foto a me care, accompagnate da un palazzo sventrato di Borodyanka:

– i dialoghi democratici e liberi che si svolgono alla luce del sole nel bar del parlamento europeo a Strasburgo, tra cittadini , organizzazioni, imprese, rappresentanti di altri stati e parlamentari;

– il Peace Village di Brovary, a venti chilometri di Kiev, dove la resistenza ucraina consente a bambini e giovani di trascorrere le loro giornate in modo più sereno possibile, per difendere il futuro democratico dell’Ucraina sul modello delle democrazie europee.

Buona festa della liberazione!